venerdì 18 gennaio 2013

Quel libro lì.

Per Natale moltissimi hanno ricevuto richieste specifiche, spesso dalle classiche letterine a Babbo Natale. Peccato che a volte non sono così specifiche come si crede.

"Buongiorno, vorrei un libro del topo..." [perplessità] "lo ha chiesto il mio nipotino. Non trovo più il titolo ma...quanti topi ci saranno mai?"
"Topi in libri per bambini? Topo Tip, Topolino, Geronimo Stilton, Topo Bi.... e poi non so contare i libri singoli usciti con protagonisti dei topi."
"Quanti saranno? Una decina?"
"Una decina... di centinaia." [cliente perplessa] "Diciamo un migliaio. Circa." [Mi fa ripetere l'elenco dei topi famosi]
"No no, era un nome inglese! Ne sono sicura."
Penso a Mickey Mouse, ma non si sa. Poi le faccio notare che ci sono parecchi libri suoi tra cui scegliere, se ne vuole uno preciso bisogna sapere il titolo! Dopo una telefonata (finalmente!) alla madre del bimbo, il nome inglese era Geronimo e andava bene un libro qualsiasi tranne i primi 3 usciti.

"Buongiorno, vorrei quel libro uscito quest'anno, sul gatto."
"gatto?" [sottinteso: dimmi di più!]
"Sì." [ah.]
"Beh, vediamo... non si ricorda il titolo o l'autore?"
"No, è un autore famoso..."
Dopo lunghi ragionamenti, scoprendo che "non è un romanzo, no" ma dopo un po' specificando che "è una storia!" abbiamo scoperto che era l'ultimo libro di Sepùlveda, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico.

"Cercavo quel libro sull'ultimo cartone Disney!"
Dopo aver compreso la necessità di informarsi meglio su che libro e che cartone: Ah di stupore.
Telefona ai genitori del bimbo e torna.
"Il libro delle 5 leggende." Le chiedo quale tra i vari già usciti.
"Ah." Telefona e torna.
"Quello con più scritto, la storia!" Arriviamo comunque a due titoli plausibili. Telefona, torna. "Faccia lei!". Grazie per la fiducia.

"Avevo visto un bel libro in vetrina il mese scorso!" [Già sentita, troppe volte.]
"Grazie."
"Ehm, lo vorrei regalare!"
"Mi sa dire il titolo?"
"No, ma ho visto che non c'è più in vetrina."
"Senza un titolo o un autore non so bene quale potesse essere."
"Era per bambini..." lo sono quasi tutti qui. "Colorato." oh beh. "Con un animale in copertina, non ricordo quale."
Gli chiedo se era una specie di piccola enciclopedia sugli animali o una storia, non lo sa neanche. Alla fine gli faccio vedere qualche novità per l'età del pargoletto, con animali, non trova ciò che cercava ma prende qualcos'altro che gli piace ugualmente tanto. Prima di andarsene aggiunge:
"Se vi arriva di nuovo quel libro, però, tenetemelo da parte che lo vorrei!"  Ma... ma sigh.

mercoledì 9 gennaio 2013

2013

È passato il 2012. Siamo ancora tutti vivi, il negozio è ancora aperto, e io ritorno qui con tanto bisogno di sfogarmi da qualche parte.

Dopo aver servito alla velocità della luce quattro clienti simpaticissimi e piacevoli, proprio questo pomeriggio, eccone altri tre. Tutti insieme ovvio, infatti ora non c'è nessuno in negozio.
Saluto. Una ragazza risponde. Intanto entra un signore. Saluto. Non risponde nessuno.
Uno su quattro, iniziamo bene.

Servo la prima ragazza. È senza voce. Mentre mi avvicino l'altra mi chiede:
"Dov'è che si possono trovare dei libri per ragazzi?"
Indico, aggiungendo che subito dopo sarò da lei.
"Posso aiutarla?"
"Cercavo un libro per un bambino di 3 anni. Quasi. Un libricino."
Inizio a farle vedere qualcosa. Quasi. Poi mi dice che guarda da sola. Faccio in tempo a girarmi che mi chiama per chiedermi se però ho qualche consiglio.
Alla fine se ne va con un trenino + libro.

Servo la seconda, che intanto sta guardando l'angolo delle offerte e ha trovato due libri.
"Non ne tenete di altri?"
Le spiego.
"Sono usati?"
"No, sono in sconto."
"Perché li scontate? Sono brutti?"
Dipende dai gusti. Li comprerà comunque, ma intanto vuole vedere gli altri. Glieli mostro, torna indietro, ne prende altri due in sconto. Mentre legge la trama e mi chiede se vanno bene per un ragazzo continua a canticchiare tra sé facendo un suono tipo "mmm". Non lo avrei detto, ma parlare ad una persona che fissandoti ed annuendo canticchia tra sé ha qualcosa di profondamente inquietante. Passa poi ad un leggero fischiettare quando viene a pagare, l'inquietudine lascia il posto ad un lieve disagio.

Sparisce con le sue canzoncine oltre la porta ed è il momento di dedicare al signore le mie attenzioni.
Cerca i ricambi per la sua Parker. Quale Parker? Mistero. Sferografica o biro? Non lo sa. In realtà è della moglie.
"Ma me ne dia una qualsiasi, non è che fa tanto la difficile!"
Gli spiego, mostrando i vari refill, le differenze sostanziali che renderebbero totalmente inutile qualsiasi spesa errata. Mi chiede se io proprio non so quale vada bene, sono giovane ma questo è il mio lavoro. Gli ripeto sospirando che, se non so che penna è, non posso saperlo in nessun modo.
"Ma è una Parker!"
Ripeto, più chiara e concisa possibile.
"Ah, allora forse è meglio se le porto la penna." Grazie.

"Cerco un quaderno a righe." dal primo esordio dell'ultima cliente in attesa la missione sembra facile. "Ma di piccolo spessore, però normale."
Oh no, per favore! Il mio intuito si mette all'opera.
"Intende un quaderno normale ma più fine?"
"È per una persona." Non ha chiarito molto. Mostro rapidamente cos'ho disponibile.
"Questo ha molte pagine."
Non ne sono sicura, ma sono abbastanza standard. Trovo qualcosa di un po' più fine, anche se è solo per la scarsissima grammatura della carta. Guarda il prezzo. Sorride, chiede di vedere "Quello di prima". Erano sei. Dobbiamo studiarli tutti con precisione chirurgica prima che mi chieda se ho quaderni piccoli.
Mostro i quaderni piccoli, chiede il prezzo. Accetta.
Mi avvicino trionfante alla cassa ma poi aggiunge:
"Non è che teneste dei colori a matita?" Infarto al miocardio per quel verbo così mal coniugato. "Poche, ma grosse. Spesse, ma solo alcuni colori."
Perché non si accontentano mai di un pacchetto di matite normali? Ho alcune matite Giotto Bebé che sono particolarmente spesse e in una pratica scatola da sei colori.
"Io cercherei qualcosa di meno speciale!"
Ah beh, allora... le faccio vedere altre Stabilo leggermente più spesse rispetto a quelle classiche. Sono assolutamente troppo care. Mi dice di farle vedere altre matite. Le dico che ho solo quelle fini, economiche: pacchetto da 12 per €2.50. Ma no, 12 sono troppe. Le dico che non ho pacchetti da 6. Lei risponde che sono troppo fini. Le dico che di spesse ho solo quelle due. Lei mi dice che sono care. Le dico che le ho fatto vedere tutto quello che ho. Lei mi dice che cercava delle matite spesse e poche. Mi gira la testa.
Si sposta, frugando con lo sguardo nel negozio alla ricerca di qualcosa. Trova una matita colorata con la mina in cui si mescolano vari colori. Perfetta. Andata!
Poi, una gomma. Si ripete il procedimento per cui io le faccio vedere la cosa più economica, lei me ne chiede una più piccola e se ne trova una leggermente più cara in proporzione, mi chiede di vederne altre, andiamo avanti qualche minuto prima che ritorni a scegliere la prima che le ho fatto vedere.

Uno scontrino da 3.50 €. Con quelli di prima ho superato di poco la decina di euro e mi accorgo di un'emicrania crescente in un misto di confusione mentale e diffidenza nei confronti dell'umanità tutta.

giovedì 26 aprile 2012

È arrivato?

C: "Avete il libro Lo spacciatore di fumetti ?"
I: "No, se vuoi te lo ordino e dovrebbe arrivarmi in una settimana..."
C: "No grazie, ne ho bisogno subito."

[Oggi, esattamente 4 giorni dopo]
C: "Salve, è arrivato il libro Lo spacciatore di fumetti?"


martedì 10 aprile 2012

Segnalibro

C: "Buongiorno, cercavo un segnalibro... e se fosse possibile ne vorrei uno con l'illustrazione o la foto di un'auto d'epoca."
I: "Mi dispiace, non ne ho..."
C: "Un segnalibro... [E ad un tratto il radicale cambiamento.] vede, so' quelle cose che si mettono tra 'e pagine pe' segnà dove stai arrivato, che quando riprendi a leggere non devi reincominciare punto e d'accapo!"
I: "Sì, so cosa sono i segnalibri... Ne ho anche qualcuno in vendita, proprio , però non ne ho nessuno con auto d'epoca, mi dispiace."
C: "Ah capisco, allora niente.. le auguro una buona giornata, arrivederci."


giovedì 5 aprile 2012

Mi aiutasse

[Entra una signora con un marcatissimo accento siciliano.]
C: "Vorrei una penna bella, che ebbi comprato qui!"
I: "Si ricorda che penna era?" [ Sguardo ai più di 50 tipi di penne diverse che ho...]
C: "Era bella."
I: "Com'era fatta?"
C: "Era una bella penna che comprai, faceva le righe!"
[Non ho ancora capito, nonostante qualche tentativo fallito di indagare più a fondo, cosa volesse dire con "faceva le righe"]
C: "Allora vorrei uno di quei fogli... mi aiutasse con l'italiano? Uno di quelli sulla Sicilia!"
I: [...]
C: "Quelli dove si vedono i nomi!" [...] "I nomi dei posti!"
I: "Una cartina?"
C: "Un foglio grande così con i paesi della Sicilia, sì!"
I: "Temo di non avere cartine della Sicilia in realtà, ma mi dia un attimo che controllo."
C: "Grazie lo stesso e buona giornata."
[E se ne va, prima che io possa controllare.]


martedì 3 aprile 2012

Un libro di storia

"Questo libro parla degli ebrei dicendo che erano schiavi in Egitto, ma così non si capisce che è Dio ad averli liberati!
E questo delle domande/risposte ha domande sull'islam ma non sul cristianesimo, cos'è!?
E quello?
Parla del vietnam in modo che mi viene su un nipotino hippie!
Io voglio un libro di storia che non gli metta strane idee in testa, non devono schierarsi politicamente!"



Chissà

C: "Ma è di nuovo cambiata gestione?"
I: "Nell'ultimo anno no..."
C: "Ah. Allora è sempre lei." [...] "Io avevo comprato una volta un biglietto per un maschio. Chissà se c'è anche da femmina..."
[Alla fine cerca da sola qualche biglietto d'auguri per una bimba. Paga, saluta e si allontana, ma poi si ferma e chiede.]
C: "Chissà se avete dei puzzle."
I: "Certamente, sono tutti lì alla sua sinistra."
C: "Pensa che potremmo vederli oggi?"
[Mi alzo, arrivo accanto a lei, allungo la mano sulla scaffale e faccio vedere il puzzle.]
C: "Ma no! Non questo."
I: "Vuole un altro soggetto o...?"
C: "No no, così non va."
I: "Ehm... mi spiace."
C: "Non c'è il libro qui! Io l'anno scorso l'ho comprato con il libro!"
I: "Ah d'accordo. Allora guardi..." [Il primo che trovo è di Heidi, apro qualche pagina casuale per mostrarle la dimensione dei pezzi del puzzle.]
C: "E qui c'è anche il puzzle?"
I: "Sì."
C: "Chissà se posso avere un pacchetto."
I: "Certo..."
[Inizio a fare il pacchetto regalo.]
C: "Non è che si potrebbe avere una carta un po' meno disegnata? Ce l'avete? Certo che ce l'avete!
...no, non troppo colorata... è solo una bambina!" [Non so perché ad una bambina un pacchetto colorato non dovrebbe piacere, ma vabbeh.] "Non dovrebbe tagliare un po' di carta qui?" [No.] "Secondo me le conveniva girare il foglio!" [Ma se ormai il pacchetto è finito, ed è venuto perfetto...] "Chissà se si può aggiungere un pezzo di scotch qui così non si apre?" [Ci sono due pezzi di scotch, ma va bene...] "Chissà se si può avere un altro fiocco..." [Poso quello giallino che si abbinava tanto bene e assecondo, mettendone uno verde scelto da lei.]  "Ma ha coperto il prezzo?" [Ovvio.] "Ma con l'adesivo? Non si poteva scancellarlo davvero?" [Argh.]

Dopo ha preso altri due piccoli libricini e mi ha fatto fare il pacchetto anche per quelli, per fortuna avevamo già scelto la carta e ci sono stati meno problemi.
Uscendo, con due biglietti d'auguri e 3 libri, ha anche aggiunto con aria delusa "Spero che almeno la prossima volta troverò qualcosa di bello."